... C’era il grande mare nel mezzo e la traversata oceanica è ricordata come un evento difficile, a volte persino spaventoso. Emigrazione e colonizzazione: il Brasile voleva sfruttare ampi territori ancora inesplorati e doveva sostituire la manodopera degli schiavi che nel 1888 avevano ottenuto la libertà; privilegiava l’immigrazione di famiglie intere, alle quali assegnare diversi ettari di foresta da disboscare e coltivare. Famiglia, terra e proprietà sono stati i fattori di incardinamento di migliaia di immigrati provenienti soprattutto dalle regioni alpine, attratti dal mito della terra, inghiottiti per sempre nel Nuovo Mondo, dove hanno formato nuove comunità, cui è stato assegnato il nome delle cittadine italiane di provenienza (Caravaggio, Nuova Venezia, Nuova Trento, Treviso,…). Sono riusciti a costruire la “loro” Italia in un Paese tanto lontano. Per fare memoria di quella straordinaria stagione, abbiamo acquisito dodici testimonianze di altrettante famiglie bergamasche emigrate in Brasile verso la fine dell’Ottocento, raccogliendo sul campo documenti, esperienze dirette, fotografie che mostrano uomini barbuti a cavallo, cappello a larghe tese sul capo, fucile in mano e Colt alla cintura, dopo una battuta di caccia agli animali feroci e… agli indigeni nascosti nella foresta; donne con lunghe gonne, capelli intrecciati e avvolti sul capo, ronca in mano, intente a disboscare e a coltivare la terra; missionari circondati da bambini indigeni sottratti alle loro famiglie. E poi scene di lavoro nei campi, di matrimoni, di vita nella colonia; storie di sopravvivenza nella foresta, nuovi progetti di vita, affermazione della proprietà e difesa dei confini, acquisto di altre terre, espansione delle famiglie, scenari di progresso sociale ed economico,… Un’epopea Western sulla costa occidentale, dove vita e morte si sono affrontate da vicino, come in un duello.