CENTRO STUDI VALLE IMAGNA

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La storia di Bergamo, nelle sue valli e nei paesi, è anche storia di emigrazione. Già in tempi remoti - ma avviene ancora oggi - i Bergamaschi lasciavano le case in cui erano nati per andare lontano, nella speranza di trovare una vita migliore fuori dai confini. Sempre per il progresso delle proprie famiglie e quale strumento di realizzazione personale. A volte le disperate condizioni dell’esistenza costringevano molte persone a fare le valigie; altre volte, invece, sono state le stesse Nazioni straniere a richiedere il loro intervento, grazie alle proverbiali capacità di fare e alla voglia di lavorare; infine diversi convalligiani nei secoli hanno esercitato all’estero attività professionali e artistiche ad alti livelli, come ad esempio l’architetto Giacomo Quarenghi, di cui ricorre, proprio nel 2017, il bicentenario della morte. Ma sempre e tutti - tanto chi è tornato a casa, quanto chi si è definitivamente stabilito fuori dall’Italia - hanno dimostrato di conservare nel cuore l’amore e il legame per quella terra che ha plasmato un carattere fiero e indomito, anche nella dura lingua di una parlata rimasta ancorata al mondo antico dei padri. Proprio perché i vincoli fra Bergamo e i suoi figli lontani non fossero sciolti, ma anche per sostenere quelli che oggi decidono di emigrare, cinquant’anni fa, nel 1967, è nato l’Ente Bergamaschi nel Mondo. In occasione di queste importanti ricorrenze, si è ritenuto di organizzare il secondo raduno degli emigranti valdimagnini e bergamaschi in Europa e nel Mondo, tributando loro un gesto di sentita riconoscenza. L’occasione prescelta per il ritrovo è la grande festa settembrina della Madonna Addolorata della Cornabusa, da sempre venerata dagli emigranti di città e provincia, il cui Santuario è uno dei simboli identitari della Valle Imagna, oltre che meta privilegiata per pellegrini e devoti di ieri e di oggi, come fu per San Giovanni XXIII.