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CENTRO STUDI VALLE IMAGNA

Prida e Piöda

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Una ricerca sul campo per cogliere i caratteri salienti, i luoghi della vita e del lavoro e i significati autentici dell'edilizia rurale di pregio a rischio di scomparsa nella dimensione ambientale delle valli orobiche.
Contributo: 15,00 €
Descrizione

Il sospiro delle pietre

"Chi abita in città o in agglomerati urbani anche piccoli, ma che vogliono imitarne l’anonima, assordante fisionomia, forse non ha mai sentito il sospiro delle pietre, di quelle umili, ma preziose pietre con le quali la gente della montagna ha costruito le sue case. Forse non ha mai sentito il sospiro dei tetti, costruiti con arte maestra e che, visti dall’alto, fanno pensare alle piume ventrali di una coturnice. Forse non ha mai sentito il sospiro delle vecchie pietre cadenti, che stanno vivendo la loro dolorosa agonia per l’incuria degli uomini d’oggi; nè quello dei prati, a cui danno voce i grilli; nè quello dei boschi, a cui dà voce il vento; nè quello dei sentieri, degradati e scomparsi, a cui, d’estate, danno vita le lucciole. [...].
Quante cose ci racconta il sospiro delle pietre, dei prati, dei boschi, dei sentieri! Sono pagine di quella storia ignorata dai libri, ma scritta sul volto della natura da uomini che hanno difeso eroicamente la loro identità, il loro diritto a esistere, a non essere dimenticati o addirittura ignorati..."
(Adelaide Fin Locatelli, 30 maggio 1993)
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Nel 1993, a seguito del convegno Gente e terra d’Imagna, il Gruppo di studio e di valorizzazione del patrimonio architettonico, che pochi mesi dopo confluì nel Centro Studi Valle Imagna, elaborò un Manifesto ideologico e operativo per il rilancio del paesaggio culturale e la tutela dei beni ambientali e architettonici di particolare pregio. Nello specifico vennero sollevate alcune urgenze sul piano della difesa di manufatti a rischio di definitiva scomparsa, in primis i tetti in piöde della Valle Imagna e della Valle Taleggio. Da allora il Centro Studi Valle Imagna, in collaborazione con gli amici e le istituzioni della Valle Taleggio, non ha mai smesso di lavorare in tale direzione, costruendo percorsi concreti per la conservazione e la valorizzazione di tali beni.
Nel frattempo qualche risultato è stato ottenuto: alcuni fabbricati sono stati restaurati ed è cresciuta una sensibilità collettiva. Ma non basta ancora, perché continua lo stillicidio del deterioramento quotidiano di antiche case e stalle, fontane, edicole religiose e terrazzamenti culturali,… come pure la confusione sulle tecniche da adottare per la conservazione del paesaggio, e questa situazione persisterà fino a quando norme certe e di generale applicazione non riconosceranno un superiore interesse pubblico alla conservazione dei manufatti esemplificativi della tradizione insediativa locale.
Questo libro, come pure l’Atlante dell’edilizia rurale e storica delle nostre valli, che il Centro Studi Valle Imagna ha provveduto a realizzare, contribuiscono proprio a questo scopo e rafforzano ulteriormente il processo di sensibilizzazione, con l’auspicio che in modo particolare le Istituzioni territoriali comprendano l’effettivo valore e l’estensione del patrimonio da governare e da porre sotto tutela: quando si parla di edilizia rurale di tradizione ad elevato contenuto identitario, non ci si riferisce soltanto alle più conosciute infrastrutture monumentali, ma a una grande quantità di beni di edilizia storica e di cultura materiale diffusi, solo apparentemente minori, in attesa di essere tutelati e valorizzati.

Giorgio Locatelli

Luogo di edizione: Bergamo
Anno di edizione: 2012
Autore: Antonio Carminati, Piero Invernizzi
Pagine: 360