Vita di D. Antonio Sibella, parroco di Valsecca nella Valle Imagna
al Lettore
Questa vita è stata scritta principalmente per secondare le pie fervorose brame degli abitanti di Valsecca, e degli altri popoli della Valle d'Imagna. Penetrate quelle genti dal doppio sentimento di venerazione, e di gratitudine verso l'ottimo parroco Antonio Sibella, morto pochi anni fa, desiderarono, che si conservasse qualche memoria delle esimie di lui virtù, e de' sommi beneficj da lui ricevuti. Si è cercato di soddisfare alle loro istanze col raccogliere, e pubblicare queste brevi notizie della di lui vita.
Ognuno ancor si rammenta, quanto sia stato infausto e calamitoso l'anno 1800. La Valle d'Imagna soffrì coll'altre Valli, ed il popolo di Valsecca, come dapertutto altrove, ben presto trovossi in grandi angustie. Si può pensare, come dovesse stare in tali circostanze il povero cuor del Sibella. Giacchè vidde di non poter sollevare nella maniera efficace, che pure avrebbe desiderato, le calamità del suo popolo, volle almeno associarsi ai di lui patimenti. Sapendo che i suoi poveri eran ridotti alla condizione di non potersi pascere che scarsamente di polenta, pensò che non conveniva che ei si trovasse a miglior partito di loro: … si restrinse anch'egli a non mangiare, com'essi, che sola polenta
(Estratto dal libro di Don Giuseppe Valoti, Vita di Don Antonio Sibella, parroco di Valsecca nella Valle d'Imagna, Stamperia Natali, Bergamo, 1811)