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CENTRO STUDI VALLE IMAGNA

La credenza

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Libro d'arte con disegni di Cesare Rota Nodari allegato al volume "Centodue ricette di mamma Maria" di Velio Moioli.
Contributo: 0,00 €
Descrizione

La credenza, il tavolo vicino alla finestra e il camino al centro della parete, sostituito quest’ultimo dalla stufa di ghisa (oggi anche quella economica è
andata in pensione), erano gli arredi principali ed essenziali della casa.
C’erano vari tipi di credenze, con la piattaia o la vetrinetta, oppure chiuse da robuste ante di legno, a mo’ di armadio, come quella che appartiene all’infanzia di Cesare. Fungeva da dispensa del cibo quotidiano e custodiva scodelle e piatti, pentole e altri oggetti di comune utilizzo in cucina. Taglieri, coltelli, vasetti di marmellate, sughi e conserve avevano ciascuno il proprio posto, in una logica di utilizzo parsimonioso degli spazi, sempre però
sufficienti per accogliere gli ingredienti di piatti gustosi, in relazione alle diverse stagioni, per fare di necessità virtù, come le massaie di un tempo sapevano concretizzare, utilizzando al meglio i frutti della terra. Molti attrezzi e oggetti di cucina erano il frutto dell’inventiva e della laboriosità dei familiari, soprattutto del papà, che non esitava a costruire la graticola, la padella delle caldarroste, il bastone della polenta, il forchettone o la paletta per la farina, con il materiale recuperato da un vecchio strumento in disuso. In questi disegni, organizzati attraverso ordinate e originali composizioni e realizzati a mano libera con inchiostro a china e acquerelli, Cesare ha aperto lo scrigno della sua memoria e ha dato forma a stoviglie e arredi dell’antica casa della sua famiglia in Almenno. Credenza come contenitore di risorse e di valori, come fulcro della vita domestica, dell’incontro dei familiari tra loro e con gli ospiti. Non elementi isolati, ma gruppi di utensili offerti a memoria di una vita domestica ben strutturata, gran parte dei quali pensati e costruiti per cucinare e conservare i prodotti agroalimentari del territorio (castagne, granoturco, patate, ortaggi, latticini, frutta...). Oggetti semplici, alcuni dei quali ormai definitivamente scomparsi (come il brüsì o la spanaröla), dalle mille forme, soprattutto funzionali a uno o più scopi concreti e immediati (la polifunzionalità). Oggetti disegnati con amore, dai
contorni non ben definiti e i colori tenui, mai individuati singolarmente, quasi a voler superare le visioni parziali e contingenti, per elevare ciascuno
di essi a una dimensione culturale universale, con riferimento alla storia sociale delle singole persone e delle famiglie impegnate sul fronte del progresso e del miglioramento della qualità della vita. Sfogliando queste pagine incontriamo la bàsgia de la polénta e le budiniere, la grataröla dol formài e i piatti dipinti a mano in bella vista sulla piattaia, la fuls e il servizio di calici in vetro sottile e decorato per le grandi occasioni, il camino e la vecchia gloriosa stufa economica, la vetrinetta a giorno e il vaso di rame con i fiori di stagione: insieme sono la quotidianità, il necessario e il bello, l’utile e il dilettevole, aspetti altalenanti che hanno convissuto almeno sino a quando, nella grande stanza del camino, l’antica credenza ha potuto condividere i momenti difficili e quelli felici della famiglia estesa di un tempo ed era al centro delle attenzioni della regiùra e dei suoi commensali, non dell’antiquario.
Antonio Carminati

Luogo di edizione: Bergamo
Anno di edizione: 2012
Autore: Cesare Rota Nodari
Pagine: 32