Riapriti cielo
1817. Due febbri attanagliano la Lombardia: la “petecchiale” e la neo-giacobina. Un triennio di sconvolgimenti climatici, la pandemia tifoidea e gli sconquassi continentali seguiti al tifone napoleonico fanno a gara nello spazzar via quel che rimane dei secolari assetti economico-sociali ed identitari della montagna lombarda e delle autonomie accordate da Venezia.
Nella Valcamonica della Restaurazione, Tóne Domenichini, fabbro e deputato comunale dalle idee libertarie, rifiuta di adattarsi al nuovo regime e si schiera a difesa della figlia Caterina che Mattea, sua moglie, vorrebbe maritare al primogenito dell’agente asburgico Andreas Schmitt.
Un susseguirsi di cruenti colpi di scena e l’insorgenza del primo flebile sentimento patriottico costellano i sette mesi di tregenda sanitaria che sconvolsero le esistenze dei singoli e degli aggregati sociali, in una girandola di personaggi che regala al lettore una full immersion in un periodo cruciale per la comprensione della nostra storia e che rende il racconto appassionante e coinvolgente.
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L'autore.
Pier Luigi Milani è nato e vive in Valle Camonica (Brescia), dove esercita la professione di avvocato.
Presidente del Circolo Culturale Guglielmo Ghislandi, collabora a riviste e a format editoriali locali e non.
Nel 2009 ha pubblicato il romanzo “Il caso Elzbieta”, storia di una fuga dalla Polonia del regime Jaruselski, per i tipi della Bolis Edizioni.
Nel 2004 ha dato alle stampe “L’America nello specchio” e, nel 2002, “Sognando Mononghaela”, diari dei viaggi americani sulle orme dei discendenti degli emigranti bresciani e bergamaschi nell’inferno del bacino carbonifero più grande del mondo.
Del 2006 è il CD musicale autoprodotto “Passe-partout”.
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