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CENTRO STUDI VALLE IMAGNA

Buen Camino

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Il volume narra un pellegrinaggio fatto dall'Autore nel 2007. Vuole essere un aiuto a chi intraprende questa bella esperienza, percorrendo integralmente il Cammino, in bicicletta o a piedi, da San Jean Pied-de-Port sino a Santiago de Compostela.
Contributo: 15,00 €
Descrizione

Potrebbe questo sembrare un libro di nicchia. Rivolto a persone di provata fede cattolica intenzionate a renderla più robusta attraverso un impegnativo esercizio ascetico. Invece no. Nasce da un desiderio universale che ha colto l’autore in un periodo particolare della sua vita: mettersi in viaggio. Può essere un viaggio definibile come alternativo, se la rappresentazione più comune oggi del viaggio lo identifica con quello di piacere. Può essere un viaggio di conoscenza, culturale. Attraversare un pezzo di territorio della vecchia Europa e apprezzare, leggere, criticare i segni dell’opera di uomini vicini e lontani. Può essere un viaggio naturalistico alla scoperta delle bellezze dei paesaggi e all’incontro con la natura ad armi pari. Provare la fatica delle asperità, il freddo e il caldo dell’alternarsi delle stagioni e del giorno e della notte. Può, infine, essere un viaggio alla ricerca di se stessi. Scoprire, in particolare, increduli che dopo il viaggio si ha una percezione e una rappresentazione di se e di ciò che ci circonda diversa.
Il libro non ha la pretesa di dare indicazioni di contenuto per questa ricerca di se stessi. Si limita in modo semplice a dare quelle indicazioni che permettono al viaggiatore di compiere il viaggio in modo adeguato. Sotto questo aspetto la ricerca è molto minuziosa e completa. Riguarda il vestiario personale, le difficoltà del percorso, i luoghi da visitare e l’organizzazione degli ostelli. In particolare tutte quelle indicazioni per chi vuole compiere il cammino in bicicletta.
Lo stile descrittivo sembra ricalcare pari passo le modalità in cui il sentiero di Santiago di Compostela rende possibile la ricerca individuale. Il cammino non è un percorso di ammaestramento. Non si può cercare nel cammino di Santiago
qualcuno o qualcosa che ci dica la verità su noi stessi. L’obbligo del silenzio dettato da un percorso fatto in modo solitario o dalla fatica della strada predispone il pellegrino ad entrare in maggiore sintonia con la propria interiorità.
L’organizzazione della giornata dettata dai tempi naturali, dalla fatica, dal susseguirsi ripetitivo di ogni tappa predispone i viaggiatori a decentrare le ansie e le attenzioni, a guardare gli avvenimenti con lo sguardo del mondo.
L’incontro voluto o obbligato con tanti pellegrini che si incontrano sullo stesso percorso da voce a tante storie, a tante esperienze, a tanti modi di pensare. Da voce all’altro come scoperta di altra verità. Ed è in questa ricerca interiore che si realizza in un decentramento delle attenzioni che si gioca anche l’incontro con l’Altro.
Forse così e nato il cammino di Santiago di Compostela, forse per questo mantiene il suo significato nel tempo, quello di essere un tentativo di rendere democratico l’accesso al Paradiso.
Giacomo Invernizzi, Direttore dell’Albergo Popolare di Bergamo

Luogo di edizione: Bergamo
Anno di edizione: 2008
Autore: Cattaneo Antonello
Pagine: 160