ORIZZONTI DI UMANITA'. In memoria di Vittorio Maconi, etnologo e prete di Valle Imagna
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A distanza di un decennio dalla scomparsa di Don Vittorio Maconi, ho ritenuto doveroso esprimere affetto e gratitudine ricordando la sua scrupolosa preparazione nell’ambito scientifico e la profonda adesione alla vita religiosa. Furono qualità che lo accompagnarono negli anni di studio e di severo impegno come uomo di scienza particolarmente versato nelle scienze umane e nella ricerca etnografica. Non va dimenticato che i risultati dei suoi studi erano costantemente arricchiti dalle sue sensibilità sacerdotali che lo sollecitavano a guardare all’uomo in una prospettiva evangelica di carità e amore. Questa prerogativa traspariva dalla sua disponibilità all’ascolto e dal suo modo di porsi nei confronti degli altri, specie di coloro che, vivendo momenti difficili, lo avvicinavano con fiducia.
Essendogli stato vicino a lungo non mi rimane che condividere appieno quanto ebbe a scrivere di Lui un suo maestro che, avendolo avuto giovane allievo al Collegio Lateranense di Roma, continuò ad essergli amico anche in seguito: «La sua lealtà e la sua generosità di amico fedele non mi sono mai mancate. Sono lieto di manifestare assieme alla mia grande stima per lo studioso attento anche il rispetto che ebbe del pensiero altrui, l’apertura per le nuove problematiche a cui abbinava una altrettanto grande, impareggiabile modestia».
Poche settimane prima della sua dipartita chiesi di poterlo incontrare nella sua casa di famiglia. Fu un incontro breve, silenzioso e intenso di cui serbo un grato, perenne ricordo. Nunc, dimittis servum tuum, Domine, secundum verbum tuum in pace… (Lc. II,29).
Paolo Sibilla